Riequilibrio Posturale®
Postura dinamica e spontanea, equilibrio vitale, unitàmente-corpo, apprendimento profondo, movimento creativo.
Secondo il Riequilibrio Posturale® di Paolo Camia la postura è intesa in senso dinamico e vitale.
Il concetto di postura si riferisce alle modalità con cui si assume una posizione antigravitazionale piuttosto che alla posizione come essa appare.
Queste modalità corrispondono al risultato dell’apprendimento e alla storia di una persona, comprendendo: schema motorio, stato d’animo, tensioni emotive, eccetera.
“Una buona postura significa minimo sforzo e massima disponibilità di azione”
Inoltre la postura riflette il carattere e le abitudini della persona stessa e coincide con il suo modo di esprimersi e di agire.
Non possiamo pensare di intervenire sulla postura senza tenere conto dell’intero mondo di un essere umano.
Nella posizione eretta l’equilibrio richiede una continua attività di adattamento e di modificazione delle relazioni fisico-spaziali fra ossa, muscoli, tessuti e organi interni.
Il miglioramento della postura è, perciò, strettamente legato al complesso equilibrio fra sistema nervoso, sistema osseo muscolare, funzionalità dell’organismo e ambiente.
Il compito del Riequilibrio Posturale è di stimolare e sviluppare la naturale capacità di migliorare che è insita nell’uomo.
Contrariamente alla concezione corrente, il Riequilibrio Posturale non si prefigge di correggere la postura, ma di permettere che l’organismo modifichi spontaneamente un’organizzazione non efficace.
Infatti decidere con la mente o con degli sforzi di volontà di applicare dei modelli o delle posizioni nate al di fuori della persona (prese da manuali, per imitazione, nate da nostre idee o da valutazioni di altre persone) porta a dei risultati di scarsa rilevanza se non lontani, sovente, dall’obbiettivo prefisso.
Noi possiamo invece migliorare la nostra postura attraverso nuove scoperte, verificate e sperimentate durante le lezioni sia collettive che individuali, in un clima di gioco, di curiosità e di piacere.
“E’ assolutamente necessario riavvicinarsi al movimento spontaneo e creativo proprio della nostra natura e che conosciamo dalla nostra infanzia”.